nasce a Taranto nel 1988. Sin da piccolo dimostra uno spiccato interesse per le arti figurative, probabilmente sorto osservando l’opera del padre Franco pittore romano. La sua formazione artistica si sviluppa ripercorrendo la pittura dei grandi del 600’, tra cui spicca prepotentemente la figura di Caravaggio, la cui perizia tecnica viene dapprima ammirata e poi studiata accuratamente in grandi tomi sia divulgativi che tecnici. L’ amore per la pittura è sempre stato forte e lo ha spinto a studiare varie tecniche pittoriche fiamminghe per poi spaziare anche in studi di tecnica a spatola del famoso russo Leonid Afremov, caratterizzata dalla vivacità dei colori e dall’abbondanza materica, e successivamente ed in maniera ancora più approfondita la tecnica mista di uno dei più grandi pittori realisti di mari di tutti i tempi, Ivan Konstantinovič Ajvazovskij.
A cura di Franco Bulfarini esperto di arte contemporanea:
COMMENTO SULL’OPERATO DELL’ARTISTA: POTENTE ESPRESSIVITA’ NELL’IPERREALTA’ DI MICHI GRASSI
Il talento quasi sempre è innato, ma quando incontra la passione allora può manifestarsi e produrre risultati di tutto rispetto a volte di eccellenza in qualsiasi campo e certamente fra questi quello artistico. Analizzando le opere di Michi Grassi, si evince come egli abbia ereditato dal padre pittore, un dono, quello dell’amore per l’arte, poi coltivato con passione e dedizione. Dopo diversi anni di intenso lavoro artistico, Michi ha declinato uno stile inconfondibile, dimostrando una piena maturazione stilistica ed il suo notevole talento, già ben evidente e riconosciuto da chi con l’arte ha a che fare, per lavoro o per passione (galleristi, critici, artisti, collezionisti), ma fondamentale per l’artista è l’apprezzamento incondizionato di un folto pubblico di estimatori via via sempre più vasto, che coglie semplicemente e non è poco, la qualità eccellente della proposta. Il percorso messo in campo da quest’abile maestro nel corso degli anni, si è dipanato via via nel tempo sempre con maggior evidenza ed accuratezza, seguendovarie vie oltre a quella paterna di cui si è detto. La spinta iniziale è stata soprattuttointeriore, dettata dal bisogno di esprimersi fin da piccolo con il mezzo della pittura per sfuggire ad una certa sua timidezza se non riservatezza. L’arte è stata certamente agli esordi il passaporto per emergere nella vita ed esprimere al meglio la propria personalità e lo ha portato fino ad oggi a confrontarsi con la grande arte del passato, di cui Michi Grassi è da sempre attento studioso ed estimatore, soprattutto quella del ‘600e di Caravaggio, ma anche l’arte fiamminga, ed in genere quella di chi riesce a cogliere nella rappresentazione fedele della realtà un valore fondante, il significante del percorso artistico ed espressivo.
Poiché la pittura di Michi Grassi di certo ha a che fare con la perfezione si evince il rapporto di vicinanza con la classicità, giusta qui una digressione sulla Grecia classica dove operava fra i tanti l’immenso filosofo Platone. Si rileva come tale filosofo abbia saputo elaborare la teoria delle idee, che, volendo semplificare, stanno sopra la natura stessa, irraggiungibili e perfette in se, valori supremi inimitabili ed unici, in seconda istanza appare la natura stessa forgiata dalle idee, e in subordine ulteriore il prodotto artistico, imitazione dell’imitazione, la mimesi della natura è dunque ben lontana dalla perfezione che ogni artista “figurativo”, vorrebbe raggiunta.
La natura per quanto la si tenti di imitare è sempre sfuggente in quanto irripetibile. Ma l’artista da essere umano quale è ha un potere che nel novecento è stato ben compreso, quello di poter oltre che immaginare, anche creare materialmente una propria visione del mondo, ed è quindi in grado di esprimere un linguaggio unico, di valore intellettivo e spesso onirico, in alternativa alla natura stessa. L’artista per quanto cerchi la fedeltà all’immagine naturalistica, non potrà mai raggiunge tale risultato, tuttavia potrà armonizzare le forme della natura oggettuale attraverso la sapiente resa dei colori e del segno, rendendo le scene o soggetti riprodotti appaganti ben oltre il reale oggettivo, inserendovi le emozioni derivanti dall’armonia che il bravo pittore trasporta sulle tele,per consentirne il gradimento e la lettura gioiosa dei propri simili. L’arte è dunque mistificazione della realtà a volte può essere esaltazione della stessa, l’inganno del bello, perpetrato dagli artisti, che sono attori del pennello e del colore. Anche quando diviene realistica o iperrealistica l’arte più che imitare o declinare il vero, crea una nuova dimensione del vedere ed in questo è la sua essenza valoriale: rendere funzionale la visione ai nostri sensi, e generare meraviglia, appagamento, cogliendo il bello che si fa emotivo delle cose e dono per il fruitore, come prodotto artistico, da cui deriva lapropria rappresentazione, quale espressione forbita di un linguaggio che cerca la perfezione, e come in Michi di proporre iperrealtà. Le opere così create rendono una loro melodia, un loro ritmo ed una loro essenza, plasmando le forme delle cose o degli esseri per ridefinirli nella perfezione di un fare che esprime l’idealità e l’essenza intima del soggetto vista come punto di arrivo di un percorso estetico rappresentativo e mimetico al contempo. Grassi nel rendere con fedeltà dipinti di nature morte, animali, paesaggi, marine burrascose, è ispirato dal soggetto visto dal vero reale o fotografico, ma non si limita alla copia fedele del o dei soggetti, bensì ne rende una stesura filtrata dalla propria esperienza, e non potrebbe essere altrimenti, dal proprio sentire ed emozionarsi egli stesso nell’incanto provocato dalla visione o dalle peculiarità di ogni essere. Ed ecco che tutto appare armonizzato, simmetrico, in grado di stupire ben oltre la realtà anche se fotografica. Grassi crea come ogni bravo artista sa fare la propria visione, di cui ci fa dono. Rende in questo fare la propria magia, genera l’incantesimoper stupirci e rapirci e la tecnica superba ha questo scopo se non quello di rapirci ilcuore che ne coglie la visione emotiva esplicata con sincerità. Ogni artista si esprime con una tavolozza unica per raccontare anche nella copia più fedele del soggetto o dellarealtà, la propria realtà visiva e sensitiva, ne deriva sempre una specifica espressività ed il proprio stile fondante. Ed è di questo, dello stile di Michi che dovremmo parlare, è basato su tre coordinate precise: scelta dell’immagine da riprodurre con i mezzi della pittura, volontà e capacità di rielaborare le immagini in modo accurato con sapere professionale, cogliere il valore emotivo suggerito dall’immagine, che in fondo è la vera firma intrinseca dell’autore. Il risultato si palesa ai nostri occhi col vigore di appagamento visivo e sensoriale, questo perché, che siano rappresentati cavalli, che si tratti di nature morte, di marine od altro, le sue opere sono sempre frutto di un percorso visivo individuale sopraffino, che ci lascia percepire non solo il frutto della specifica mimesi ma quel ben altro che aleggia, come un sentire: il nitrito del cavallo, il rombo di un motore, l’animo del soggetto ritratto, un’inquietudine derivante da mari in burrasca e cieli immensi, che pare ci avvolgano come a frugarci nell’animo. Questo mondo animato con “semplice” pittura ad olio su tela, ci meraviglia perché non definisce solamente una grande abilità, ma sottolinea sottesa una grande umanità, un porsi con umiltà, con quegli occhi ingenui del bambino mantenuti vivi nell’adulto, per ottenere l’alchimia che vige nell’incantesimo, di quel bello che ci circonda e che ci fa sognare. Tutto raggiuge un senso proprio, solo quando l’approdo del fare si compie e trova definizione attraverso uno sguardo meravigliato di fronte al creato che ci circonda, da cogliere grazie all’abilità. Michi Grassi, non si lascia sfuggire la bellezza e la meraviglia dei particolari, li analizza con la lente della mente, in lui potentissima, li scruta con volontà ed interesse, perché nulla sfugga e tutto assurga a purezza di visione, ove la bellezza incommensurabile può trovare traduzione in valore, non solo grazie all’abilità tecnica, ma all’animosa vitalità ed empatia con cui si concepisce la visione artistica del mondo.
La ricerca costante volta ad affinare la tecnica lo porta poi a scoprire il mondo dell’iperrealismo che approfondisce intensamente conducendo corsi di perfezionamento tecnico a Lonigo e a Roma da maestri di fama internazionale e mondiale. L’ amore per la natura e per gli animali, specialmente i cavalli, simbolo di eleganza, libertà e imponenza, è sempre evidente nelle sue opere dai tratti altamente realistici ma dal potente impatto emotivo sugli osservatori. Annovera numerose esposizioni in musei di Roma e Castelli romani, mostre con i Cento Pittori di Via Margutta, l’associazione storica di pittori più importante della capitale e concorsi internazionali con l’associazione Bottega del Rinascimento che annovera artisti di fama mondiale. Nel 2019 ha ricevuto una benemerenza per aver realizzato la copertina del libro “La filosofia del Derecho Romano” venduto in tutto il mondo scritto dal Prof. Avv. Jorge E. BERGOGLIO, cugino di primo grado di Papa Francesco. Nel 2020 oltre ad essere stato recensito dalla rivista Cavallo Magazine, ha partecipato al concorso internazionale di arte Equina durante l’evento FieraCavalli, e ha vinto lo Special Kep Prize per cui la Kep Italia srl, specializzata nella realizzazione di cap di equitazione, realizzerà su un proprio cap da collezione la sua opera. Nel 2021, è stato recensito dalle famose riviste di equitazione internazionali “Cavalli e cavalieri” e Arabian Insider ed ha vinto un altro concorso aggiudicandosi il premio Biofarin First Prize nella competizione nazionale organizzata da Prismaartrprize. Ha esposto al prestigioso Global Longines Championship Tour a Roma a Settembre 2021 durante la tappa mondiale di salto ostacoli presso la sala Vip e la Lounge zone. In data 9 ottobre ha vinto il primo premio nazionale pittura al concorso nazionale “Tempesta in Mare” organizzato dalla Fondazione il Pellicano. Sue opere fanno parte di collezioni di personalità importanti dello spettacolo (es. Elettra Lamborghini) e dell’Equitazione (Luca Marziani, Kep Italia srl) e del museo Horse Museum, che espone in italia ed in Cina l’arte Equestre. Ha poi esposto durante la presentazione del movimento politico il Rinascimento di Vittorio Sgarbi che poneva tra i temi della serata anche Caravaggio, come rappresentanza degli artisti, con l’opera “Sognando Caravaggio”, molto apprezzata dal Professore.